Virtual Influencer: un fenomeno in rapida crescita

Convergent Marketing®
3 min readJul 11, 2022

di Antonio Perfido

Quello dei virtual influencer è un fenomeno in rapida crescita: marche prestigiose e aziende innovative sperimentano nuove modalità di interazione con le proprie communities.

Spesso gli influencer virtuali sono rappresentazioni visive foto realistiche potenziate dell’intelligenza artificiale. Gli avatar “umani-artificiali” sono dotati di una propria vita e storia raccontata sui canali social, attraverso uno storytelling innovativo, che tende a trasformare i personaggi in vere e proprie celebrità.

Alla base di un buon progetto c’è un’attenta progettazione dell’esperienza utente. La figura che se ne occupa è il Conversation Designer, alla quale è dedicato il libro di recente edito da Franco Angeli (lo trovi qui su Amazon).

Ringrazio Giampaolo Colletti e Fabio Grattaliano per aver ascoltato, e condiviso, il mio punto di vista nell’articolo pubblicato sulla pagina “Marketing 24” de Il Sole 24 Ore. Di seguito articolo e considerazioni.

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Grafica evoluta, accresciuta capacità di comprensione e fluidità nella conversazione dell’AI, nuove modalità di interazione nei metaversi e NFT stanno delineando un rapido passaggio, del mondo dell’influencer marketing, a rappresentazioni artificiali dalle apparenze perfettamente umane. Un fenomeno, divenuto di successo in Asia, che punta a rivoluzionare interi settori in quanto capace di annullare i timori e le perplessità nell’interazione uomo-macchina, alimentando la fiducia verso l’interlocutore digitale per creare seguito e coinvolgimento nelle community di riferimento. I virtual influencer rappresentano, per molti brand, l’occasione perfetta di accesso alle nuove frontiere del marketing digitale.

Un avatar consente di sfruttare il potenziale creativo ed empatico della comunicazione per raggiungere pubblici giovanili alla continua ricerca di intrattenimento (GenZ e millennial) soprattutto sui social. I social influencer, in quanto riproduzioni generate dai computer, sono totalmente governabili. Un aspetto che riduce il rischio di cadute di stile o di conflitti di interesse in cui possono incorrere i testimonial classici. La costante disponibilità all’interazione e la contemporanea presenza in più luoghi, a costi sensibilmente inferiori, spinge le aziende a prediligere gli ambasciatori virtuali.

La comunicazione multimodale combina testi, suoni, dialoghi e spazi visivi per migliorare l’usabilità e il valore percepito dall’utente. Un virtual influencer è dotato di una propria vita e storia che racconta sui principali social. Pertanto, i punti centrali per la progettazione di queste identità spaziano dall’identità di genere, alla personalità chiara fino a stile, abbigliamento e all’abilità di dialogare in modo coinvolgente. Il conversation designer è la figura professionale che ha il compito di progettare l’esperienza complessiva dell’utente con le interfacce intelligenti di conversazione

Già nel 2018 Yoox ha lanciato il suo avatar Daisy affiancando, nella campagna #DaisyLovesM, una modella reale all’identità digitale. Anche Prada, in partnership con L’Oréal, ha avviato un progetto in questo ambito: Candy è la una musa virtuale che accompagna i clienti alla scoperta dell’omonima collezione di fragranze della griffe. Più recentemente è nata Zaira la meta-influencer di Buzzoole, mar-tech italiana specializzata in influencer marketing. Una conferma dell’inversione di tendenza: da influenzatori reali a meta idoli, riconosciuti e seguiti

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