PNRR: dal 4 aprile online i primi avvisi PA digitale 2026 per gli enti locali
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Dal 4 aprile sulla piattaforma PA digitale 2026 - nata per consentire alle pubbliche amministrazioni di richiedere i fondi del PNRR dedicati al digitale, rendicontare i progetti e ricevere assistenza - sono disponibili i primi avvisi per le amministrazioni locali.
I fondi sono dedicati a 22.353 PA su tutto il territorio nazionale e saranno assegnati in ordine di prenotazione con l’erogazione in modalità voucher. Non sarà necessario presentare progetti, ma ogni PA in base a tipologia, dimensione e necessità riceverà un finanziamento predefinito.
Si tratta di una importante opportunità sia per le PA che per le imprese ICT che potranno supportare la Pubblica Amministrazione verso la transizione digitale con i propri servizi.
La Missione 1 del PNRR
La Missione 1 impatta sulla connettività per i cittadini, per le imprese, sulla vita e l’organizzazione degli enti pubblici. Per cominciare, ha «l’obiettivo di trasformare in profondità la Pubblica amministrazione attraverso una strategia centrata sulla digitalizzazione». In poche parole, si vuole rendere la Pubblica amministrazione alleata di cittadini e imprese, con un’offerta di servizi efficienti e accessibili. Così si vuole superare il peso di diverse amministrazioni che non dialogano tra loro. Per farlo, la Missione agisce sulle «infrastruttura digitali», spingendo la migrazione al cloud (lo spazio di elaborazione e archiviazione virtuale) delle amministrazioni, accelerando l’interconnessione tra gli enti pubblici e snellendo le procedure secondo il principio «once only», con cui le pubbliche amministrazioni devono evitare di chiedere a cittadini e imprese informazioni già fornite in precedenza. In più, nel piano si rafforza la cybersecurity, ovvero i processi e le tecnologie contro gli attacchi informatici.
Vengono estesi i servizi in chiave tecnologica ai cittadini, dall’identità e domicilio digitale ai pagamenti.
La Missione fa leva sulle nuove tecnologie per migliorare l’accesso alle risorse turistiche/culturali, e promuove la trasformazione digitale delle piccole e medie imprese.
Tutti questi obiettivi sono raggiungibili solo attraverso importanti investimenti per garantire la copertura di tutto il territorio con Reti a banda ultra-larga (fibra FTTH, FWA e 5G): presupposto necessario per consentire alle imprese di catturare i benefici della digitalizzazione.
Il Bando
Dal 4 aprile sulla piattaforma PA digitale 2026 — nata per consentire alle pubbliche amministrazioni di richiedere i fondi del PNRR dedicati al digitale, rendicontare i progetti e ricevere assistenza — sono disponibili i primi avvisi per le amministrazioni locali.
I fondi sono dedicati a 22.353 PA su tutto il territorio nazionale e saranno assegnati in ordine di prenotazione con l’erogazione in modalità voucher. Non sarà necessario presentare progetti, ma ogni PA in base a tipologia, dimensione e necessità riceverà un finanziamento predefinito.
Il meccanismo dei voucher vale per gli investimenti che prevedono soluzioni standard:
1.2 migrazione al cloud
1.4.1 esperienza servizi
1.4.3 adozione pagoPA e app IO
1.4.4 adozione SPID e CIE
1.4.5 notifiche digitali
Le altre misure prevedono invece il meccanismo della presentazione di progetti.
Le misure del PNRR presenti su PA digitale 2026
Sono 7 gli investimenti previsti dal PNRR per la digitalizzazione della PA e messi a disposizione attraverso 14 misure, per un totale di oltre 6 miliardi di euro:
1.1 Infrastrutture digitali (900 mln)
1.2 Abilitazione e facilitazione migrazione al cloud (1 mld)
1.3.1 Piattaforma Digitale Nazionale Dati (556 mln)
1.3.2 Sportello Unico digitale (90 mln)
1.4.1 Esperienza dei servizi Pubblici (613 mln)
1.4.2 Accessibilità (80 mln)
1.4.3 Adozione PagoPA e app IO (750 mln)
1.4.4 Adozione identità digitale (285 mln)
1.4.5 Digitalizzazione degli avvisi pubblici (245 mln)
1.4.6 MaaS (40 mln)
1.5 Cybersecurity (623 mln)
1.6 Digitalizzazione delle grandi amministrazioni centrali (611,2 mln)
1.7.1 Servizio civile digitale (60 mln)
1.7.2 Centri di facilitazione digitale (135 mln)
A seconda della tipologia di misura e di PA, sarà possibile accedere alle risorse attraverso soluzioni standard o attraverso la presentazione di progetti.
Soluzioni standard
Con le soluzioni standard, pensate per le misure con una platea ampia di beneficiari (oltre 1.000 PA), si semplifica l’accesso ai fondi: non sarà necessario scrivere e presentare progetti per ricevere finanziamenti e le amministrazioni potranno accedere — con un’unica registrazione — a più misure, richiedendo, per esempio, sia finanziamenti per la migrazione al cloud che per il miglioramento dei siti web.
I contributi saranno riconosciuti alle amministrazioni sulla base del raggiungimento di specifici obiettivi predefiniti. Il processo di rendicontazione sarà quindi alleggerito, e non sarà necessario rendicontare le singole spese effettuate per ottenere i fondi.
Presentazione di progetti
Per le misure con una platea ristretta di beneficiari (fino a 1.000 PA), è invece prevista una modalità di accesso che prevede la presentazione di progetti, sempre ispirata ai principi della semplicità e della riduzione degli oneri amministrativi. Dei criteri di valutazione automatici consentiranno una valutazione dei progetti più rapida. In questo caso l’erogazione dei contributi seguirà alcuni passaggi che possono prevedere un’anticipazione e delle tranches, fino al saldo, erogate “a rimborso”.
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