Il Metaverso secondo Mark Zuckerberg

Il Metaverso sarà un’estensione del mondo reale: come si collocano i Brand con le prime produzioni?

Convergent Marketing®

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La nostra missione rimane la stessa: tenere le persone insieme. Le nostre app e i loro marchi stanno cambiando”.

Contenuto a cura di Silvana Spada per il Convergent Marketing®

Con queste parole, il 28 ottobre 2021, Mark Zuckerberg ha annunciato in un video di presentazione il nuovo Brand aziendale, Meta, progetto che nasce dall’idea di realizzare un universo virtuale, orizzontale e interattivo: il Metaverso.

La sfida è quella di portare il reale all’interno del mondo digitale, garantendo all’utente un’esperienza sociale che sia veritiera, credibile e addirittura tangibile.

Per questo motivo, l’azienda di Zuckerberg nei prossimi anni investirà miliardi di dollari sulla ricerca e sullo sviluppo delle tecnologie di intelligenza artificiale (AI) e di realtà virtuale (VR), determinanti per il successo di attività sociali, lavorative e di svago all’interno del metaverso.

Gli abitanti di questa realtà virtuale saranno i nostri ologrammi o avatar e avranno la possibilità di interagire non solo tra di loro, ma anche con gli oggetti (creati dalle moderne tecnologie NFT) e gli spazi condivisi, attraverso gesti naturali e quotidiani garantiti dal potenziamento tecnologico.

Horizon Workroom

Dunque, quando parliamo del Metaverso di Zuckerberg, ci riferiamo a un mondo virtuale e interconnesso che (si stima) non prenderà forma prima di 15 anni, un mondo tridimensionale e parallelo al nostro, che continuerà a vivere anche se non siamo in rete, con i suoi spazi privati e pubblici, la sua criptovaluta e i suoi abitanti. Per accedervi basterà possedere una connessione ad internet ed indossare un apposito visore.

Le nuove potenzialità e opportunità offerte dal Metaverso sono già numerose e delineate: si prevedono riunioni di lavoro che assicureranno la partecipazione a tutti i dipendenti dislocati in diversi luoghi fisici del mondo; si potranno esplorare mete ambite e avere informazioni sui punti di interesse direttamente sul proprio visore; si potrà assistere a concerti, spettacoli teatrali, rappresentazioni cinematografiche e a tutto ciò che di desiderabile esiste nella vita reale.

A differenza di quello che si pensa, però, “metaverso” non è un neologismo introdotto dal fondatore di Facebook ma un concetto coniato da Neal Stephenson, che affonda le sue radici nel lontano 1992, con i primi movimenti di cyberpunk. Diventa a questo punto facile immaginare quante realtà virtuali (soprattutto videogiochi) esistono già e come rappresentino il campo ideale per la sperimentazione delle prime forme di marketing e di socialità all’interno di questo mondo virtuale e indipendente. Per citarne alcune: Second life, Roblox, Illuvium. Sappiamo anche come i virtual influencer che popolano il web e i social media oggi rappresentano il prototipo più vicino e concreto degli abitanti del metaverso.

Etro sfila per la Metaverse Fashion Week 2022

Le prime esperienze interattive sono già state realizzate: la piattaforma ludica Fortnite durante la Pandemia, ha organizzato numerosi concerti con cantanti del calibro di Ariana Grande e Travis Scott; Stageverse ha creato veri e propri eventi in diretta anche personali; Roblox ha ospitato dei concerti di Lil Nas X guardati più di 33 milioni di volte. Su Decentraland, dal 24 al 27 marzo 2022, abbiamo assistito alla prima Metaverse Fashion Week, durante la quale, alcune tra le case di moda più rinomate al mondo, come Etro, Dolce&Gabbana e Tommy Hilfiger, hanno dato vita ad entusiasmanti passerelle, sulle quali i capi di alta moda potevano, non solo essere ammirati, ma anche comprati attraverso il sistema di criptovalute.

È evidente agli occhi di tutti, quanto il metaverso rappresenti non solo un modello sociale completamente nuovo, ma soprattutto un nuovo sbocco economico per i propri investimenti. Numerosi, infatti, sono i brand che con lungimiranza hanno incominciato a creare nuovi modelli di produzione che mettono insieme il mondo reale e quello virtuale. Lo abbiamo visto con i virtual influencer: Prada, Samsung, IKEA, hanno reso gli artificial human testimonial delle loro campagne pubblicitarie, hanno dotato questi personaggi immaginari di prodotti virtuali, che riportano il loro marchio, in un vero e proprio contratto di endorsement.

Prototipo di un ambiente e di NFT nel Metaverso

L’obiettivo principale dei marchi, che è quello di raggiungere il maggior numero di utenza e quindi di clienti, è assicurato dalla possibilità di sfruttare due canali di visibilità, quello fisico e quello virtuale.

Si tratta di creare un product placement all’interno del metaverso, in cui sarà possibile entrare in contatto, anche involontariamente, con un marchio collocato su un cartellone, su una installazione, nei quartieri di lusso o nei Flagship store.

Anche gli NFT (non-fungible token), a cui si faceva riferimento prima, rappresentano un grosso potenziale per i brand: essi sono certificati di proprietà su oggetti digitali che vengono registrati.

Immaginiamo quindi, quanto possa essere profittevole per un’azienda, trasferire la progettazione di un oggetto fisico anche nell’universo virtuale, in cui il bene, realizzato a costi relativamente più bassi, può generare ugualmente profitto attraverso la vendita nel metaverso.

Allargando l’orizzonte oltre il mondo della moda, pensiamo a tutti quegli oggetti di arredamento, di design e di elettronica, come esempi concreti di prodotti che popoleranno il metaverso e dalla cui progettazione i brand potranno trarne beneficio.

La sfida diventa quindi, quella di ribaltare il paradigma: se oggi stiamo assistendo all’inserimento e all’ “integrazione” degli umani artificiali all’interno del mondo reale (vedi i virtual influencer o i virtual assistant), domani l’obbiettivo per le aziende sarà quello di introdurre i propri prodotti reali all’interno di un mondo artificiale. La competizione è ad ogni modo già iniziata e molti sono i luxury brand o fast brand che si sono messi alla prova: Balenciaga, Gucci, Luis Vitton, Zara, Benetton, H&M, Mango, Adidas, Nike e tantissimi altri hanno sfilato durante la MVFW 2022 riportando in un mondo immaginario, e sempre più reale, la propria Brand Identity e i propri capi di abbigliamento già acquistabili nel metaverso.

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